Martina Scialdone

Condanna all'ergastolo per Costantino Bonaiuti, l'ingegnere di 61 anni ritenuto responsabile dell'omicidio della ex compagna Martina Scialdone. La massima pena è stata emessa dai giudici della Prima Corte di Assise di Roma

IL CASO

Il 13 gennaio 2023, Roma è stata teatro di un tragico episodio di femminicidio. Martina Scialdone, avvocata di 35 anni specializzata in diritto di famiglia, è stata uccisa dall'ex compagno, Costantino Bonaiuti, ingegnere di 61 anni, davanti al ristorante Brado nel quartiere Tuscolano.

La relazione tra Martina e Costantino era iniziata nel 2021, ma la donna aveva manifestato l'intenzione di porvi fine. La sera del delitto, i due si erano incontrati al ristorante per discutere. La situazione è rapidamente degenerata: testimoni riferiscono di una lite accesa, durante la quale Martina, in lacrime, si era rifugiata nel bagno del locale per sfuggire all'aggressività di Bonaiuti. Il proprietario del ristorante, notando la tensione, aveva tentato di intervenire, ma senza successo.

Dopo essere usciti dal locale, la lite è proseguita in strada. Martina aveva contattato il fratello, Lorenzo, chiedendogli di raggiungerla. Nonostante i tentativi di quest'ultimo di proteggerla, Bonaiuti ha estratto una pistola, legalmente detenuta per uso sportivo, e ha sparato un colpo fatale al petto della donna. Martina è morta poco dopo tra le braccia del fratello.

Dopo l'omicidio, Bonaiuti è fuggito, rifugiandosi nella casa condivisa con l'ex moglie. È stato arrestato poco dopo dalla polizia. Durante il processo, sono emersi dettagli inquietanti sul suo stato mentale: soffriva di depressione dal 2002, accentuatasi dopo la perdita della madre e il suicidio delle sorelle. Nonostante ciò, deteneva un'arma da fuoco.

Il caso ha sollevato numerose polemiche riguardo alla gestione della situazione all'interno del ristorante e alla tempestività dei soccorsi. I gestori del locale hanno dichiarato di aver tentato di proteggere Martina e di aver allertato le autorità sin dal primo momento, ma alcune testimonianze suggeriscono che la vittima non abbia ricevuto l'aiuto necessario.

La tragica morte di Martina Scialdone ha riacceso il dibattito sulla violenza di genere in Italia, evidenziando la necessità di interventi più efficaci per prevenire e contrastare questi crimini. Numerose manifestazioni e fiaccolate sono state organizzate in sua memoria, chiedendo giustizia e maggiore protezione per le donne vittime di violenza.

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